Riabilitazione Oto-vestibolare
La terapia riabilitativa vestibolare classica è una terapia funzionale e non è dunque in grado di interferire con gli agenti etiologici e coi meccanismi patogenetici.
Il suo obiettivo è esclusivamente il ripristino delle funzioni alterate ottenute favorendo l’attività adattativa–compensatoria o inducendo l’abitudine allo stato patologico. Le sue strategie non sono dunque in relazione con il tipo di patologia, ma con la situazione funzionale del sistema vestibolare e delle sue componenti. Per questo motivo il tentativo riabilitativo deve essere sempre preceduto da parte del terapista da una accurata valutazione della funzione delle varie componenti del controllo oculomotorio e posturale del soggetto, comprendendo anche perciò l’apparato muscolo scheletrico. In tal modo si riesce a individuare correttamente i riflessi che necessitano di correzione e quelli invece che hanno capacità di vicariare la funzione lesa.
L’evoluzione del trattamento fisioterapico classico può essere il trattamento osteopatico, in particolare quello cranio sacrale in associazione al trattamento strutturale scheletrico. L’azione su queste due strutture produce un riequilibrio dei vari sistemi recettoriali del paziente inducendo un miglioramento sostanziale della sua sintomatologia.
Protocollo di trattamento otovestibolare classico
La Riabilitazione vestibolare prevede 4 fasi fondamentali:
- selezione dei pazienti
- programmazione dei protocolli
- svolgimento degli esercizi
- monitoraggio dei risultati
Le tecniche di riabilitazione vestibolare prevedono essenzialmente 2 metodiche:
A. tecniche non strumentali
B. tecniche strumentali
Noi utiliziamo prevalentemente le prime che si differenziano in tecniche per la riabilitazione dell’oculomotricità e tecniche riabilitative della postura.
Del “gruppo” delle strumentali impieghiamo in special modo l’uso del tapis roulant e l’inseguimento oculare di mire.
Fino a qualche tempo fa si riteneva che la sola indicazione al trattamento riabilitativo fosse la lesione periferica. Ma un criterio di selezione dei pazienti di questo tipo è veramente molto limitativo. Infatti il compito della rieducazione in questo tipo di pazienti è quello di accelerare il recupero del compenso spontaneo.
Molto più interessante è il caso della lesione del Sistema Nervoso Centrale che coinvolga anche i centri deputati alla riprogrammazione adattativa. In questi soggetti, constatata la scarsa attività della terapia farmacologica, l’approccio riabilitativo risulta spesso determinante e capace di produrre risultati spesso sorprendenti.
Controindicazioni:
- difficoltà o non disponibilità a collaborare
- stato ansioso-depressivo grave
- patologia evolutiva o comunque non stabilizzata (M. di Meniere in fase iniziale)
La valutazione delle limitazioni di organi extravestibolari sono effettuate mediante l'utilizzo di una serie i test:
- Test posturologici (Verticale di Barrè - Test degli indici - Test di Romberg Posturale - Test della Marcia
- Esame stabilometrico
- Esame al podoscopio
Indicazione al trattamento otovestibolare:
A) Lesioni centrali o miste
B) Lesioni periferiche con disturbi compensativi perduranti da più di sei mesi
Tutti i pazienti prima dell’ingresso in riabilitazione devono essere valutati con:
- Visita Otorinolaringoiatrica
- Stabilometria statica
- Impedenzometria con studio dei Riflessi Cocleo-stapediali
- Videonistagmoscopia:
- Ricerca del nistagmo spontaneo
- H.S.T.
- ricerca del nistagmo di posizione e di posizionamento - Studio della marcia
- Esami cocleo-vestibolari
- Prove caloriche (sec. FITZGERALD-HALLPIKE)
- Test rotoacceleratori - Studio computerizzato dei movimenti oculari: SACCADICI E PURSUIT
Il paziente prima di essere preso in cura deve essere stato visitato da un medico specialista.
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